Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/100

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94 fra un atto e l’altro

con permesso! facciano il favore! si ha da stendere il tappeto!

Ma sì; gli è giusto come parlare ai sordi. Io anzi ho dato degli ordini al macchinista:

— Quando vedete che qualcuno di questi nove, o dieci, o undici tipi, non si scansa in tempo, fate una cosa, lasciategli cascare una quinta sulla testa (di dentro un forte rumore). Ah! ecco: ne hanno servito uno propriamente adesso!

Ora, io dicevo, finchè vengono in camerino mio, mi fanno proprio un piacere immenso, perchè almeno si barattano quattro parole, e poi perchè è rarissimo il caso che, come stasera, io non sappia la parte e sia costretto a ripassarla in pace.

Se permettono, anzi, mi ci do proprio una ripassatina, perchè è una parte peggiore dell’olio di ricino, con certe parole che, se ci ripenso, mi viene il male della scimmia. Ma questo autore è matto com’è vero Iddio. Figuratevi (sfogliando) che a un certo momento devo dire questo: dov’è andato?... Ah! ecco qua:

— Che vuoi: mi sento così rintontito,