Pagina:Dodici monologhi di Gandolin.djvu/12

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6 la paura del coraggio

proprio nel.... momento che tentavo di rimettermi in gamba.

Finalmente non so chi mi leva la visiera e mi trovo in una mucchia di gente, afferrato per i polsi dal maresciallo.

— Come vi chiamate? chi siete?

Parola d’onore mi avevano ridotto in uno stato tale che neanch’io sapevo più chi fossi. Pure, raccolsi fiato e memoria e risposi:

— Sono il commendatore Tal dei tali, professore di diritto all’Università.

— Ah, date anche un nome falso?

— Ma no, — gridò una voce, — è proprio lui!

Era, per fortuna, il proprietario del Politeama, bravissima persona, che mi conosce di vista.

— Ma come, — fece il maresciallo, — un professore che fa l’assassino?

— Ma no, santo Dio! mi lascino spiegare. Io venivo giù da casa mia, quando alla svoltata.... E racconto alla meglio. Sembravo, in mezzo alla folla, il cantastorie che narra le gesta di Mastrilli. Intanto un brigadiere di pubblica sicurezza tornava dal luogo del delitto, chiamiamolo così, e diceva: