Pagina:Don Chisciotte (Gamba-Ambrosoli) Vol.2.djvu/349

Da Wikisource.

capitolo xxxvi 339

hai ad essere ricca e di buona ventura. Dio te la conceda in ogni retto modo, e custodisca me per servirti.

„ Da questo castello, ai 20 di luglio 1614.

„ Tuo marito il governatore

La duchessa, com’ebbe terminato di leggere la lettera, disse a Sancio: — In due cose esce del seminato il nostro buon governatore: consiste l’una nell’asserire o nel dare ad intendere che gli sia conferito questo governo per le frustate che si deve dare, mentre sa bene, nè può negarlo, che quando quello gli è stato promesso dal duca, mio signore, egli neppure sognavasi che i fossero frustate al mondo; l’altra si è che spiega un carattere di grande avarizia, ed io non vorrei che nascesse qualche disordine, perchè il soverchio rompe il coperchio, ed il governatore avaro fa che la giustizia resti svergognata. — Le mie parole non mirano a questo fine, rispose Sancio: e se a vossignoria pare che la mia lettera non vada a dovere, costa poca fatica lo stracciarla, e lo scriverne una nuova, la quale per altro sarebbe facile che riuscisse peggiore se si lasciasse fare al mio cervellaccio. — No no, replicò la duchessa, sta bene così, e voglio che il duca la vegga„.

Si recarono allora in un giardino dove aveano deliberato di pranzare in quel giorno, e la duchessa mostrò la lettera di Sancio al