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110 i marmi - parte prima
2.

Nuto.   Esca pur or di liquidi cristalli
e lasci le battaglie gloriose,
le vaghe ninfe per l’erbose valli,
i rapidi torrenti e l’altre cose,
e corra piú spediti ed ampi calli,
le gran viltá mostrando in tutto ascose
di quel parabolano unico e raro
che l’etá nostra non gli trova paro.
3.
Varlungo.   Dond’usciran mai tante e tai parole
che possin risonar quell’arroganza,
quell’ardimento pazzo il qual si vuole
da se medesmo alzar, senza speranza
di venir basso, ma, come ogni or suole
un cantainbanco colmo d’ignoranza,
lodar la trista merce e maladetta,
per buona, di valore e per perfetta?
4.
Nuto.   Cedin gli scettri, avorii, perle ed ostri
per questa volta e le parole altieri;
ché qua non regna stirpe in sacri chiostri
nutrita, eccelsi regni od alti imperi,
Varlungo. ma scogliosi animali e fieri mostri,
orribil setta, arpie malvagie e neri,
Visino. gente perversa d’arruffato pelo,
da spaventar l’inferno, il mondo e’l cielo.

Niccolò. Questa cosa va bene, cosí mi piace; fate de’ versi tutti, perché e’ pare meglio assai l’uscire adosso all’uno all’altro inaspettatamente.