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Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/197

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ragionamento della stampa 191


da messer Aldo; oltra che egli aveva conoscenza e famigliaritá di tutti gli uomini grandi che facessero professione di lettere, si valeva molto del giudizio e dell’autoritá loro in publicare buoni libri e sopra tutto diligentissimamente corretti. Stampò molte opere latine e, fra l’altre, quelle di Cicerone col giudizio e con la correzione del Navagero, uomo di grandissima speranza, cui voi molto bene dovete aver udito ricordare e forse letto delle cose sue; si serví, nelle scritture volgari dei tre migliori, Dante, Petrarca e Boccaccio, delle fatiche del Bembo, il quale con la sua pazientissima industria ha ridotto questa nostra lingua alla grandezza che si vede. Soleva messer Aldo non perdonare né a spesa né a fatica in far d’avere bonissimi testi antichi, e quegli conferendo insieme e apresso, ragunando uomini eruditissimi, col giudizio loro riformò ed emendò infiniti (errori di scritti e stampe) buoni autori latini; e se la morte importuna non si fosse interposta a’ suoi magnanimi pensieri e alla speranza che n’aveva concètta il mondo, la lingua latina non sarebbe passata, con grandissimo biasimo nostro, dico d’Italia e di coloro che vilmente l’hanno comportato, che la vadi ad albergare in altrui alloggiamenti e non nel suo proprio nido, e non pure la lingua romana, ma la greca ancóra non si sarebbe pentita degli ornamenti che le avrebbe dato la umanitá e amorevolezza di lui.

Crivello. L’occasione dei tempi importa assai, vedete.

Coccio. Quando egli cominciò ad imprimere libri, oltra il bellissimo carattere simile agli scritti a mano, ch’egli ritrovò o almeno prima s’argomentò di porre in uso, non aveva né si gran numero né di cosí valenti uomini che concorressero con lui in un medesimo esercizio; anzi solo era guardato con maraviglia e lodato da tutto il mondo, per che egli molto bene ebbe agevolissimo modo di acquistar fama e di cumular facultá. Ora che la stampa è venuta in colmo della sua grandezza e ’l numero degli stampatori è cresciuto in infinito, non è cosí facile ch’altri arricchisca, come per avventura in quei bonissimi tempi fu allora.

Lollio. Dunque credete voi che l’etá nostra abbia degli impressori che possano stare a paragone d’Aldo?