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ragionamento terzo 35


RAGIONAMENTO TERZO

FATTO AI MARMI DI FIORENZA.

IL PERDUTO

academico peregrino.

Fate pur conto che io ci abbi da venire ogni sera a questi Marmi. Oh che fresco! oh che vento mirabile! Io non credo che in tutta Italia sia il piú dolce passatempo di questo: qua ci vien musici, qua poeti, qua matti, qua si ragunan savi; qui si dice de’ garbetti, ci si contan delle novelle, si dá la baia a chi la teme e si dice tutte le nuove del mondo. Mercato nuovo è una baia, il Tetto de’ Pisani l’ho per una novella, per un sogno la Pancaccia del proconsolo, e il girar del Coro, a petto ai Marmi, rimane a piedi. Ma con chi favello io? Qua non c’è ancor comparito alcuno; i’ corro il campo per mio: almanco ci venisser coloro che promisero di portar quella comedia. Ma ecco gente: forse che io avrò la grazia; lasciami, poi che io son diventato uccellacelo invisibile, ficcarmi in un di questi nicchi e aspettar ciò che si dice. Oh vedi quanta gente sbocca di qua del corso e quanta ne vien da Santa Maria maggiore! E che sí che io odo qualche bella cosa! E’ portano insino a una lanterna; e’ ci sará che lèggere. Or sia con Dio. — Alle mani — disse colui che non l’aveva; e il cieco: — Staremo a vedere. —