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ragionamento di diverse opere e autori 99


Scipione. Gran cose maravigliose ho veduto nel mio lègger della mano.

Bernardone. Ditene qualche una, per confermazion di quel che ha detto la sua eccellenza.

Scipione. Egli ha detto che tutti i membri concorrono alla generazion della mano; e io lo credo, perché la mano di Dio fece tutti i membri ed è la piú nobil cosa che sia nell’uomo.

Pedante. Oh bene, oh bene!

Scipione. La mano pose il primo sacrifizio su l’altare, la mano fece il primo omicidio, la mano porgé il pomo vietato e la mano lo messe in bocca. Ma lasciamola come stromento; diciamo d’essere anteposta al capo. Quando il Salvatore con le mani lavava i piedi a Pietro, ed egli ricusava, e che rispose: «Tu non avrai mia ereditá», Pietro disse: «Non solamente lavami i piedi, ma le mani e il capo», e prima disse le «mani» che ’l «capo».

Pedante. Ben tirata.

Scipione. Quando mangiavano l’agnel pasquale, bisognava che tenessero in mano un bastone; la mano che toccò l’arca, sapete che avenne a colui, perché non aveva a far quell’offizio; le mani di Moisè pesavano, onde bisognava nell’orare sostenergnene; Pilato si lavò le mani in sí gran misterio.

Pedante. Sono infinite le cose nobili della mano, se non fosse stato altro che la scritta che ella fece sul muro quando scrisse: «Mane, Thechel, Fares». Gran cosa che quel re de’ cananei facesse tagliare a settanta re di corona le mani, e poi gli teneva incatenati sotto la tavola!

Scipione. Io vo’ lasciar parlare a voi; ma solo vo’ dir questo, che il nostro Salvatore, l’ultima parola che egli disse in croce, fu: «Nelle mani tue, Signore, raccomando lo spirito mio».

Bernardone. Sta bene infin qui: or venite al mio intento principale. Che linee grande son queste che io ho nella mano?

Scipione. Or dite via, maestro, ché avrò caro anch’io d’udire.