Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/144

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discorsi utili all'uomo 139


le altre cose incorporee, muove le corporee e l’altre incorporee; muove le corporee che sono eterne, quali sono i cerchi celesti, fabrica e finge le corporee corrottibili mediante il moto de’ corpi eterni; per che, movendo loro, dipinge nella materia inferiore quelle forme delle cose quali ha in sé concette e dalle quali forme, raggi dell’intelligibile sole, è illuminata; e cosí come lei dalla angelica mente le riceve, cosí ancóra alla materia le communica. Per tal modo, adunque, ciò che essa in sé contiene, diffende, producendo ogni altra natura particolare, che dopo lei si trova. E perché da essa, cioè dall’anima razionale, è prodotta l’anima sensitiva e motiva del corpo....»

Viandante. Ma, se tu mi fai di cotesti discorsi a tutte le vite....

Spedato. Lasciami finire.

Viandante. Io veggo una grande scrittura e comprendo che tu vuoi mostrare che cotesto poeta aveva un dono mirabile dal cielo, e da quello intelligente: ma lascia per ora i discorsi e vieni alla vita.

Spedato. Tu mozzi il piú bello.

Viandante. Un’altra volta con piú comoditá: di’, via, la vita, passa inanzi.

Spedato. Non la voglio altrimenti lèggere, s’io non la leggo per ordine.

Viandante. Leggi le rime nell’una e l’altra lingua.

Spedato. Son contento; ma avertisci che i versi non sono misurati; basta che tu odi il suggetto e attendi piú al senso che alle parole.

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     Lo ferm voler qu’el cor m’intra
no m pot ges becx escoissendre ni ongla
de lantengier sitot de maldir s’arma;
e pos non l’aus batr’ab ram ni ab verga,
si vals a frau lai on non aurai oncle
iautirai ioi en vergier o dins cambra.