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174 i marmi - parte quarta


un uomo; non può giá esser per tutto. — Quando ebbi ottenuto questo, io posi nome a tutti gli oriuoli Tempo; onde senza il Tempo, ciò è senza me, non vaglion nulla: e che sia il vero, che si sanno per molti questi miei secreti, vedete che si dice: «E’ non va a tempo questo oriuolo». Cosí mi sono, scoperta la scrittura, fatto padron di ciò che si fa: ogni cosa è mio per ereditá e per il testamento di Giove. Quando gli dei viddero questo, si congregarono a concilio e mi fecer contro, tanto che mi condannarono a non essere stabile, ma esser un oriuolo, come dire un girellaio, e che io non mi dovesse mai mai fermare.

Vendicativo. Queste son gran cose, né da me mai piú udite.

Tempo. Aspettate, ché io ve ne dirò dell’altre. Avendomi gli dei fatto sí terribil sentenza contro, come qualche uno di loro s’impaccia di cose fuor del cielo, che s’apartenghino ai quattro elementi o si faccino fra questi elementi, e io mi vendico. Udite in che modo io feci a fare ingannare Venere e Marte. Quando e’ furono insieme, Gallo, lor servitore, aveva temperato l’oriuolo, per saper quante ore egli aveva a stare a chiamargli: io súbito tirai l’oriuolo a dietro, e, cosí, di mano in mano che egli caminava, lo ritirava. Gallo, guardando e riguardando cento volte questo suo oriuolo, gli parevano lunghe le ore; alla fine, stracco dall’aspettar tanto, s’adormentò e adormentossi su quell’ora che si doveva destare: onde ne venne il sole e acadé quella disgrazia che fu scoperta la cosa. Allora il povero servitor Gallo fu condannato ad aver sempre a far l’ufizio dell’oriuolo, perché non lo seppe temperar bene. La cosa si seppe poi e io fui cacciato di cielo; onde, chi sale al cielo, sale con l’autoritá mia, e, per insino che egli va per quei cieli bassi, io sono il dominus: ma quando entra in quel piú perfetto, vi sta senza me (cosí si dice) e vi sta sempre, che è senza tempo, termine e senza fine.

Impaziente. Vedi quante nuove materie io odo oggi! Deh vedi che Peregrino è questo! Dimmi, di grazia, perché ti chiamano egli cattivo, buono, eccetera.

Tempo. Lo essere io immortale qua giú fra voi m’ha fatto vedere tante e tante vostre cose e rivedere e vedere e da capo