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il tempo 175


rivedere, che io son fatto cattivo, anzi tristo e doloroso; e per trasformarmi a ogni mio piacere in ciò che io voglio, vengo a far queste novitá; ho poi la maladizione della instabilitá adosso e l’inimizia fra gli dei e me. Pensate che io faccio mille mali: loro fanno nascer le cose, e io per dispetto le distruggo; e gli uomini, che non sanno l’inimicizia nostra, si pensano ancóra che per conto loro facci tal cose, però talvolta mi maladiscono, mi bestemiano. Che sia il vero che io ho le mani in tutte le paste del mondo e che io mi trovi presente a ciò che si fa, è cosa chiara. Senza me non si può ereditare, senza me non si può far nozze, ché bisogna aspettare che la sposa e lo sposo abbia il tempo, si dice; e dicesi: «bisogna aspettar il tempo delle nozze; da far nozze, non son i tempi adesso», eccetera. I pagamenti de’ danari, bisogna che io vi sia; produci una scrittura inanzi a uno senza me, vedrai che súbito e’ dice: «e’ non è tempo»; tanto che, s’io non ci sono, mai si tirano i danari; e chi fa le cose che non le faccia a tempo, le fa male, ciò è contro alla voglia mia. Perché l’imperadore andò all’impresa d’Algieri contro a tempo, id est senza che io fossi in cervello (come dire, e’ non mi piaceva che egli v’andasse allora che ne veniva l’inverno), io mi crucciai e gli feci quel danno; quando egli andò poi nella Magna a far guerra l’inverno, egli mi pregò che io non gli fossi contro come ad Algeri, e io gne ne detti vinta. E che sia il vero, e’ si dice: «l’imperatore ha aspettato il tempo; con il tempo s’è governato l’imperatore». Si maraviglian poi, questi ignoranti del mondo, quando e’ veggano un giovane savio litterato e mirabile, e dicano: «come è egli possibile che in sí poco tempo costui sappi tanto?». Oh goffi! in un punto fo tanto quanto mi piace. Non sapete voi che ’l tempo insegna? chi è miglior maestro di me? Credete, adunque, che io non possi far queste e maggior cose? Chi ha me in sua compagnia ha tutto: col tempo si piglia le fortezze, le cittá, gli stati; e, come ho detto, ci bisogna compagnia meco, come dir artiglierie, eserciti, abondanza, forza, valore, virtú e pazienza; ma tutte queste brigate e queste cose son miei vassalli e mie regalie. Io m’inamoro talvolta di queste vostre creature e do loro tutti i piaceri che