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180 i marmi - parte quarta


Impaziente. Però si può chiamar culiseo, quasi uscito di tondo, come dir, della gallina.

Tempo. Il cembalo, che fa ballar le fanciulle, è tondo; il tamburo de’ soldati tondo; gli arcolai che aggiran le donne son tondi; i filatoi da seta, da lana, da far tela lina, son tondi; i subbi dove s’avvolgon le tele son tondi; i curri de’ mangani son tondi; i broccolieri de’ maestri di scrima son tondi; facendo le girelle il torniaio, è forza che le faccia girando. Gli uomini adopron volentieri le cose tonde, perché sono apropriate al lor cervello che è tondo: come son i danari, il giuoco delle pallottole, il trarre a’ zoni. I vasi si fanno tondi, con una girella tonda girando; amaestrando cavalli, si girano in tondo; stampando libri, si gira un mulinello e si gira una vite; si mangia sopra taglier tondi, si taglia la carne, si mette in piatti tondi; si beve da’ bicchier che hanno la bocca tonda; i bicchier si fanno con aggirar un ferro intorno e s’alunga il vetro; la fornace è tonda, dove si fanno; le saliere dove sta il sale son tonde; le scodelle dove si tengano i danari a’ banchi son tonde; i zufoli son tondi; i buchi degli strumenti tondi; s’apre con le dita e chiude tondi chi vuol sonar di stufello; le coppette da cavar sangue tonde; tutti i pesi che si tirano in alto vi si adopran girelle e argani tondi; i calamai da scriver tondi e le penne tonde. Ma che accade che io mostri che ogni cosa è tonda a uso di girella, per insino a’ brevi che portano a collo i bambini, se ogni cosa o, per dir meglio, se tutte son girelle uscite del nostro capo, e mappamondi e sfere e strolabii...?

Vendicativo. Poi che ogni un gira, tutte le cose girano, son uscite tutte di girelle e noi siamo girellai, è forza che nel governarci ci aggiriamo ancóra, n’è vero?

Tempo. Sí.

Vendicativo. Ma in che modo si può egli vedere che un altro giri, se lui gira ancóra.

Tempo. Le girelle presenti e i giracò da venire non si veggano; ma le passate girelle, come le sono scorse, si veggano per eccellenza.