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224 i marmi - parte quarta


SONETTO

DEL SIGNOR GIROLAMO MEDICI

AL DONI

  — Doni, a cui tanti doni ha il ciel donato
che donar non si puon doni maggiori,
ben convengono al Doni questi onori,
poi che co’ doni suoi fa l’uom beato.
     Per te, Doni gentil, fian superato
Arpino e Mantoa, con ’ tuoi don migliori,
e donando stupor agli uman cori,
fai che ’l cielo ti dona oltra l’usato. —
     Cosí dicean le Muse, e in compagnia
avean le Grazie, e ’l monte d’Elicona
poggiando, ne salian liete e contente.
     Tra lor di verde lauro allor s’ordia,
ch’ai Don dar la voleano, una corona;
e s’udí in tanto il Don suonar sovente.

Romeo. Per la fede mia, che l’è bello!

Viandante. Si può dir bellissimo, non che bello.

Pellegrino. Piacemi avervi sodisfatti. Buona notte.

Romeo. Buona notte e buon anno; a Dio.

Viandante. A rivederci a qualche altro piacere virtuoso; poi che si è fatto a questi ragionamenti fine.

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