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32 i marmi - parte terza


sei fatto simile a loro? Le carne delicate e molli, il ventre grosso, le guancie grasse, le dita morbide e la man pastosa, piena di gioielli, unto, profumato e cinto di seta fina, e ti stai tutto il giorno con gli altri uomini par tuoi a darti parole! Dá e togli, piglia e ricevi mercati d’erbe, d’olii, di lana, di lini, di vini, d’acque, di legne, di fusi e di rócche, scarpe vecchie, stracci e (in mal’ora e mal punto!) sterco e litanie; perché tu vuoi servire, però, e non vuoi farti servire.

Fiorentino. Voi mi parete un predicatore in nuova maniera di predicare entrato. Che pensiere è il vostro?

Peregrino. Di grazia, poi che io sono in questo farnetico, qui da te e me solo, lasciami sfogare la collora che io ho con gli uomini femine diventati. O uomo, fuori di te medesimo, che t’adormenti in braccio a Dalida, in seno a Diana e in grembo alla sensualitá, svégliati, va, piglia del pesce tanto che ciascuno n’abbia a pieno, va attendere agli armenti che moltiplichino e fa che la terra sia coltivata per sostentamento dell’uomo e della donna; lascia poi fare il pane a lei, fa che ella cucia, che ella apparecchi la tavola, che lei faccia i bucati e che porti l’acqua alla cucina, non ti aviluppare in questi vili esercizii. Ah vile uomo, curafosse, forbitor di predelle e lavacenci, parti egli cotesto l’uffizio tuo? chi t’ha insegnato lasciare da parte di maneggiar l’arme e girar in quello scambio il rocchetto? qual maestro t’ha insegnato pigliare un povero uomo e una vil femina e rinchiuderla in un cerchio di muraglia per danari o per altra meccanica viltá? Va, va, dappoco, e piglia i cignali, piglia i tori, i cervi, i caprioli e fa che l’abondanza moltiplichi e non ti fare mettere il grido dalla viltá di sí poco valore; reggi le republiche nel nome di Dio, ordina le milizie, solca i mari e acquistati degli uomini, delle cittá popolate e non degli ornamenti feminili. Oh che bel perdere il tempo dell’uomo dietro a un ricamo! oh che ore gettate via a far aghi da cucire, empier busecchie di carne da lui tritata, mescer vini, batter bambagia, infilare vezzi, far manigli, imbeccare uccelli e far cordelline, nastri e reticelle! Babbioni! insensati! vili! di grazia, andatemi attorno con puntaluzzi, medaglini,