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i marmi - parte terza 33


pennacchi, cappelletti, spadini, guanti profumati, e bottoni travisati, collanini e fori e strafori: oh voi parete le belle donne novelle! L’abito dell’uomo è la celata e la toga, il reggere, il governare, l’acquistare e il difender la republica; nella testiera del cavallo e dietro alla celata, per ornamento del soldato, si portano gli spennacchi e non una codina di galluzzo nel tòcco; le manopole e il guanto di maglia hanno da essere i guanti che portate tagliati a mezzo dito e profumati. Oh quel Massimo che io v’ho detto, era il fiero intelletto! Quello teneva lo stato da uomo e non da femina, sempre ragionava di eserciti, di padiglioni, di fanterie, di cavallerie, di capitani, di regni, di nuove provinzie, di teatri, di abbattimenti, di reggimenti di gran republiche e di forti uomini.

Fiorentino. Per la mia fede, che io vi sono stato ascoltare attentamente: e conosco che ’l mondo ha preso cattiva strada; e questo è che noi ci siamo troppi e ciascuno vorrebbe...

Peregrino... vorrebbe non durar fatica, ma esser femina, starsi in agi e delicatezze e aver de’ danari assai per trattenersi senza un esercizio al mondo con le femine; la sua caccia di due lepri rinchiuse da cento cani, il suo capriolo apostato e dugento uomini attorno, una gran cavalleria dietro, e che si dica: — Chi è quello? — Oh egli è il tal ricco, che vien da caccia e ha preso due lepri e un capriuolo, e ha speso cento scudi in quello spassino agiato agiato e ora se ne ritorna a casa a banchettare. — Va, vedi quante femine vi sará; una gran parte: guarda che tu vegga troppi capitani o molti letterati a quel convito; messer no, alla sua tavola si pascono i suoi simili, uomini effeminati, delicati e ricchi. Poveri soldati, mendichi, virtuosi, buoni uomini in estrema vecchiaia e miseria condotti, vadin pure allo spedale; chi s’afatica sudi, e chi lavora crepi; ma chi spende il tempo in ozio, in lascivia, in feminil pratica, questi si è dovere che stien bene, che s’affaticano dí e notte nello studiar d’aver buone robe, nuove carni di fanciulle e si lambiccano il cervello su’ libri dello arrosto, de’ guazzetti e delle pappardelle, delle piume, e in cambio della milizia si sono straziati in saziare la libidine della meritrice e