Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/50

Da Wikisource.

i marmi - parte terza 45


sia troppo in quantitá o qualitá o sia di troppa sustanza, fa danno a’ nostri corpi; anzi, a volere che noi siamo sani, che sia temperato. L’inverno, signor mio, o che sien le cose o che le non sieno, io mangio meglio assai e smaltisco benissimo.

Ardito. Il caldo naturale n’è cagione, il qual fugge le parti di fuori del corpo e si ritira a quelle di dentro e si unisce con piú forza, e quella virtú, piú potente e insieme, fa smaltire meglio, e però l’inverno si patiscono cibi piú grossi e piú viscosí che la state.

Quieto. Le cose dolci non mi fanno troppo utile.

Ardito. Le dolci son dilettevoli alla natura e la carne le piglia piú tosto che non è il dovere; onde i membri si tiran dietro a quella dolcezza gli altri cibi che non sono smaltiti e vengono a esser viscosí, grossi e mal cotti; tal che gli upilano le vene, per la quale strada il nutrimento se ne va ai membri.

Quieto. Come io v’ho detto, la mia complessione non l’intenderebbe Vaquatú, e pur sento quando una cosa m’è cattiva allo stomaco: le dolci mi nuocono, e voi avete detto buona ragione; le carni grasse ancóra non mi vanno, anzi mi fanno fastidio; credo che sia perché ho del grasso assai, e pur troppo, adosso.

Arduo. Messer no; tutte le cose che sono untuose vanno a galla e vengano su la bocca dello stomaco e, cosí, stuccano e saziano l’apetito, perché l’apetito è nella bocca dello stomaco e la digestione nel fondo, e per questo non vi fanno piacere alcuno; le fanno poi, come le sono a nuoto di sopra, gravezza di testa, per i fummi cattivi che svaporano, e vi fanno piú pigro che voi non siate.

Quieto. L’è vera, verissima. Ma ditemi: un medico mio amico fa che io faccio fare il pane con alquanta farina di spelda dentro, e non mi ha voluto mai dire per che cagione.

Ardito. Anzi ve la doveva dire, perché è ottima: la natura della spelda, a ciò che voi sappiate, è tra il caldo e il freddo temperata e rasciuga con una sua virtú e disecca tutti i cattivi umori. Nell’idropico la risolve l’acqua e nel grasso, come sète