Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. II, 1928 – BEIC 1814755.djvu/90

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ragionamento di diverse opere e autori 85


poco senno. I’ mi contento bene che per insino a ora tu abbi ricevuto il premio che tu andavi cercando; ben è vero ch’io non voglio usare i termini con teco che tu meco hai usato e tenerti ascoso la tua stoltizia e non ti palesar la mia bontá. Dimmi: sei tu fuor del senno? non sei tu paggio del re? non sei tu barone? ultimamente, non sei tu divenuto un maladetto frate? Quali altri paggi, quali altri baroni e qual altro frate ha auto a far con meco che tu? Sei tu sí uscito del cervello che tu non lo conosca? Ch’io son vicina, per questo caso disonesto e della poca fede che tu tieni nella mia persona, quasi di trarmi gli occhi di testa, per non vedere un sí brutto spettacolo. Deponi, uomo savio, sí orribile sospetto e cerca di coprire sí sciocco e sí vituperoso modo che tu hai usato di vestirti frate, ch’io giuro a Dio ch’io non posso piú dinanzi alla faccia tua star ginocchioni, tanto mi pesa questo caso e duole. — E in piedi levatasi, tutta turbata in faccia, senza far piú parole, alle sue donne se ne tornò. Il barone, veduto scoperto la sua pazzia e creduto fermamente alle parole della valente donna, cercò non meno di coprire il fallo che d’emendare il suo errore».


Stucco. Piacemi l’invenzione: ma tu dicesti di lèggere una lettera e ci hai narrato una storia. Che s’ha da far poi del corretto Boccaccio e delle lettere?

Sazio. Stamparle tutte in un volume.

Stucco. Sará bell’opera certamente. Tu mi pari un libraro: oh, tu n’hai un altro in seno! che cosa è quest’altro?

Sazio. L’Idea del teatro del signor Giulio Camillo.

Stucco. Dá qua, ché io voglio veder s’io vi trovo sopra una cosa da non la credere. Oh come ci menano per il naso noi altri ignoranti questi dotti dotti dotti!

Sazio. Avrò caro di notarla.

Stucco. Mostrami il libro: «Ma, seguendo il proposito nostro, è da sapere che in noi sono tre anime, le quali tutte tre, quantunque godano di questo nome comune ‛animo’, nondimeno ciascuna ha ancóra il suo nome particolare».