Pagina:Dopo il divorzio.djvu/257

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di Giovanna, e che una notte, avendolo sorpreso vicino al portico dei Dejas, l’aveva attirato a casa sua.

Ella gli raccontava tutti i pettegolezzi di casa Dejas, ed egli andava da lei ogni volta che qualcuno lo scorgeva passare vicino alla spianata; oppure l’aspettava in casa di Isidoro, quando il vecchio stava assente; ma la disprezzava profondamente e le teneva dei discorsi strani.

Anche quella sera, quando ella venne, egli non si mosse dalla panca di pietra, e pretendeva che ella gli si sedesse vicino, al fresco.

— Dentro c’è caldo, ci son pulci, ragni, diavoli. Rimani qui, al fresco, — le disse, senza guardarla.

— Ma ci vedono! — ella rispose, con voce bassa e grossa.

— Ebbene, e se ci vedono? A me importa niente; ed a te che deve importare?

— M’importa assai, invece!

Egli alzò la voce.

— Che t’importa degli uomini, se essi ti vedono? Essi sono tutti peccatori. E Dio ci vede tanto dentro che fuori.

— Andiamo, tu hai bevuto! — ella disse senza alterarsi: ed entrò nella casetta. Accese il lume, guardò nel ripostiglio dei viveri, e siccome Costantino non entrava, si affacciò alla porta e disse:

— Se non vieni me ne vado. Bada ho da dirti una cosa.

Egli s’alzò di scatto, entrò e l’abbracciò: ella cominciò a ridere pazzamente, dicendo: