Pagina:Dopo il divorzio.djvu/70

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Nonchè essa pensasse già di far divorziare la figlia, Dio ne liberi, mentre il povero Costantino era ancora sotto appello, chiuso in una fornace ardente, divorato da immondi insetti, no... ma perchè quel vile servo parlava così? che importava a lui del padrone? Zia Bachisia si fissò in mente che Giovanna piacesse a quel vecchio corvo spelato, e facendo di questi maliziosi pensieri rientrò a casa.

Voleva raccontare ogni cosa a Giovanna, ma per la prima volta, dopo quindici giorni, la vide a lavarsi e pettinarsi tranquillamente i lunghi capelli scarmigliati, che le cadevano in gran quantità, e non osò dirle niente.

VI.

E il tempo passò: venne l’autunno e venne l’inverno. Il ricorso di Costantino, come accade sempre, fu respinto; ed egli una notte fu legato ad una catena che lo univa ad un uomo a lui sconosciuto, e venne messo in fila con altri uomini, a due a due, vestiti di tela, taciturni, simili a bestie mansuete, resi tali da una invisibile potenza. Essi andavano. Dove? Non sapevano dove. Tacevano e non sapevano perchè tacevano. Li condussero al mare, li fecero salire su un lungo piroscafo nero, li chiusero in una gabbia. Sempre come bestie. Intorno il mare di cristallo verde-cupo rifletteva i fari di rubino e di smeraldo,