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ferisse ove si trovava. Fu trovata una seconda chiave delle scuderie in suo possesso? Quale è il farmacista che gli vendette l’opium? E sopratutto come forestiere avrebbe potuto nascondere un tal cavallo? Che dice rapporto al viglietto che volle dare alla servetta per consegnarlo al palafreniere?

— Dice ch’era una banconota di dieci lire. Ne fu trovata una nella sua borsa. Le altre vostre obbiezioni son più facili a risolversi di quanto non sembri.

Non è la prima volta ch’egli vien qui, ha di già soggiornato due estati a Favistock. L’oppio impiegato deve essere stato acquistato a Londra, e della chiave si sarà disfatto dopo il colpo. Quanto al cavallo, è forse in fondo a qualche vecchia miniera là negli stagni.

— E la cravatta, la riconobbe come sua?

— Sì, ma dice di averla perduta. Noi raccogliemmo un nuovo elemento capace di dimostrare ch’egli portò via il cavallo dalla scuderia.

Holmes drizzava gli orecchi.

— Delle traccie di zingari furono scoperte a un miglia circa dal luogo dell’assassinio, queste dimostrano ch’essi accamparono là nella notte di lunedì. Martedì essi erano partiti. Si può dedurre da ciò che qualche accordo potè esservi fra quella gente e l'assassino e che trassero il cavallo ben lontano da qui.

— Ciò è possibile.

— Si sta frugando nello stagno. Ed esaminai le scuderie e gli alberghi di Tavistoch per un circuito di 10 miglia.

— Credo comprendere che non lungi da qui v'è un secondo stabilimento di allevamento.

— Sì, ed è un punto che non dobbiamo trascurare. Essi avevano interesse alla scomparsa del favorito, perchè “Desborongh” il loro cavallo è valutato secondo nei pari.