Pagina:Doyle - Le avventure di Sherlock Holmes.djvu/99

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— Avete almeno la sicurezza che il vostro cavallo correrà?

— Sì, ne ho l’assicurazione, egli rispose alzando le spalle, ma preferirei avere il cavallo.

Volevo difendere il mio amico, quando egli ricomparve nella stanza.

— Ora, signori, sono pronto a seguirvi a Tavistock.

Un mezzo di scuderia ci aprì la porta della vettura: al vederlo Holmes parve assalito da un’idea, perchè gli chiese:

— Voi avete degli agnelli al pascolo, non è vero? Chi li custodisce?

— Io, signore.

— Nulla è accaduto a qualcuno di loro in questi ultimi giorni?

— Sì, ve ne sono uno o due che zoppicano da poco tempo.

Vidi che questa risposta molto soddisfava Holmes, perchè si stropicciò le mani.

— Questo è molto importante, Watson, egli disse stringendomi il braccio. Gregory, richiamo la vostra attenzione su questa strana epidemia fra gli agnelli. In cammino, cocchiere.

Il colonnello Noss sorrise: con espressione che dimostrava la debole opinione ch’egli aveva nell’abilità del mio compagno, ma vidi che l’attenzione dell’ispettore era stata eccitata.

— Questa circostanza vi pare importante? disse.

— Oh sì, importantissima.

— E’ il solo punto sul quale voi possiate attirare la mia attenzione?

— V'è pure la strana condotta del cane durante la notte.

— Il cane non si mosse in quella notte.

— Ebbene! appunto questo è strano, osservò Sherlock Holmes.