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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/119

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Parte I. Cap. III. 97

eum. d Origene espone così questa crudel commissione: Si rarum quemque videas, unum ex mille, as dominum converti, et ea quae aeterna sunt quaerere, odisse deilitias, amare continentiam, etc. hunc quasi masculum necarer cupit Pharao Rex Tartari, et mille adversus eum machinis pugnat. e Se talvolta vedrai qualcheduno (che sarà raro, e uno frà mille) che si converta da dovero à Dio, che cerchi le cose eterne, che fugga le delitie, ami la continenza etc. Subito Faraone, ch’è il Demonio dell’Inferno, cerca d’ucciderlo come maschio, e lo combatte con mille sorte di machine. E così nessuno deve meravigliarsi, che i corvi si lascino andar liberi, e si tenghino strette le colombe, che i tristi siano felici, e miseri i virtuosi. Soleva dire una volta Demetrio: Nihil mihi videtur infelicius eo, cui nihil unquam evenit