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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/35

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Parte I. Cap. I. 13

l’Inondationi de’ fiumi, e l’oppressione de’ poveri. Senti il lamento dell’Ecclesiaste. Verti me ad alia (disse egli) et vidi calumnias, quae sub sole geruntur, et lacrymas innocentium, et neminem conlatorem: nec posse resistere eorum violentia cunctorum auxilio destitutos. Et laudavi magis mortuos, quam viventes, et feliciorem utroque iudicavi, qui necdum natus est, nec vidit mala quae sub sole fiunt. e Mi rivolsi poi all’altre cose, e veddi i torti che si fanno sotto il sole, le lagrime de gl’innocenti, e che non vi è chi li consoli, e che da tutti abandonati non possono resistere alla violenza di chi li opprime. E lodai più i morti, che i vivi, è stimai più felice chi non era ancor nato, ne havea veduto i mali, che si fanno sotto il Sole.

8. Per il mantello intendiamo quelle miserie che da noi stessi ci