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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/462

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438 Scola della Patienza

cile, e un pezzo di stucco, parla di tutte le cose sue in questo modo: Io, per gratia del Signore hò della robba, son da molti favorito, hò gratia nel trattare, son di grand’autorità, son lodato, e honorato, e arrivo fino al cielo. Mà ohimè, quante volte vò serpendo per terra? quante sono quelle cose, che mi dicono, ch’io son’huomo? di quà pensieri, di là infermità, da un’altra parte infinite miserie mi molestano; e tutte queste cose, che altro fanno, se non dirmi ad alta voce, ch’io sono huomo fragile, mortale, e esposto a tutti i mali?

Elegantemente S. Chrisostomo discorrendo di questo mondo inferiore dice: Deus non tantum mirabilem, et magnum fecit mundum, sed et corruptibilem, et marcescibilem. Quod in apostolis fecit, hoc et in toto mundo. Quid autem in Apostolis fecit? Quoniam signa multa faciebant et miracu-