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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/596

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572 Scola della Patienza

ergo, quod affligit? Exercebit, non nocebit. Proderit saeviendo, quia in quos saevit, coronabuntur vincendo. Quid enim vincitur, si nihili contra nos saevit? Aut ubi adiutor noster Deus, si nos non dimicamus? Inimicus ergo faciat, quod suum est: sed non proficiet inimicus in eo. Non ti paia, che siano felici coloro, che per qualche tempo fioriscono. Tù sei castigato, a quelli si perdona; forse, che per te, che sei figliuolo castigato, e emendato si riserva l’heredità. Svegliati dunque, e dì così: il Signore me lo diede, il Signore me lo tolse: si è fatto, com’è piaciuto a lui: Sia benedetto il suo santo nome. Quelli che sedevano appresso l’impiagato Giob erano huomini cattivi; e nondimeno egli, ch’era l’amato, era flagellato, e a loro, che havevano ad’esser dannati si perdonava. Iddio si riserva ogni co-