Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/597

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Parte II. Cap. VI. 573

sa per il tempo del Giudicio: i buoni travagliano, perche sono flagellati, come figliuoli: ma li cattivi stanno in festa, perche hanno da esser condennati come estranei. Incrudelisce bene il nemico, ma non guadagnerà niente con lui. Che cosa dunque è quella; che afflige? L’essercitarà, non gli farà danno. Gli giovarà con l’incrudelirsi, perche quei contra de’ quali s’incrudelisce, vincendo saranno coronati. Che cosa dunque si vince se non habbiamo cosa alcuna contraria? O pure, dove ci aiuta Iddio, se noi non combattiamo? Faccia pur dunque il nemico ciò, ch’egli vuole, che con lui non farà guadagno alcuno.

Perseveriamo adunque con patienza: perche quanti più supplicij, e pene si patiscono; tanto sarà maggiore il premio, e la gloria, che s’acquista.

a Esth. c. 13. v. 1 & seq. b Esth. c. 5. v. 11 c Eccles. cap. 11. v. 23. d Augustin. tom. 8 in psalm. 70. e Et in psal. 91. f Aug. in psal. 88. ad finem.