Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
606 | Scola della Patienza |
stri travagli, da i quali siamo afflitti, quanto le nostre croci, nelle quali siamo confitti, parlassero, e ci dicessero quello, che Moisè, e Aron dissero al Popolo: Nos quid sumus? nec contra nos est murmur vestrum, sed contra Dominum.a Noi altri, che siamo? E sappiate, che voi non mormorate di noi, mà del Signore. E così qualsivoglia Croce potrebbe dire: Io, che t’ho fatto, che ti metti tanto in colera contro di me; Habbi patienza, ch’io ti pagarò ogni cosa. Di gratia concedi questo alla Patienza, e sopporta per un poco d’essere misero, e afflitto, e ogni cosa ti sarà ricompensata con centuplicata mercede.
Mà mi dirai: Troppo cose insieme, e troppo gravi son quelle, che mi molestano. Adunque à questo modo, ò mortali, ci pensiamo di guadagnar la lode de’ patienti non patendo niente ò co-