Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/749

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Parte III. Cap. IV. 723


Ma ringratiamo noi forsi Iddio spesse volte per una cosa bassa, e vile, e, che talvolta ancora ci dispiace, solamente perche ne speriamo cose migliori? Perche chi è grato per il primo beneficio s’apparecchia per il secondo. E perciò chi hà sale in zucca, ed è prudente, si mostra grato etiandio per un beneficio poco accetto, per che così discorre fra se stesso: Chi m’hà fatto un beneficio è cosa certa, che me l’ha fatto con buon’animo, e s’io lasciassi di rendergli le dovute gratie, meritarei come ingrato, che non me ne facesse più per l’avvenire. E questo ce lo detta la ragione istessa. Ma il lume superiore alla ragione è questo: Iddio in questo tempo và spargendo denari di ottone, e di piombo; dà corone, ma sono di spine, e sanguinose: ma con che animo fa questo? Per darcele in breve d’oro, e di pretiose gemme.