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Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/764

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738 Scola della Patienza

tuatone il peccato solamente, pensi, che così s’havevano à fare. E’ ottima cosa il sopportar con patienza ciò, che tù non puoi emendare, e senza veruna sorte di mormoratione accompagnare Iddio, da cui viene ogni cosa. E’ un cattivo soldato colui, che gemendo segue il capitano. Per tanto riceviamo pronti, e allegri quelle cose, che ci si comandano, e così diciamo a Dio: Menatemi pur Signore dove vi piace: Eccomi quà pronto ad ubbidirvi. E per la vostra benignità sforzate ancora la mia volontà, benche rubella, a venir da voi. Così habbiamo da vivere, in questo modo habbiamo a parlare. Et ogni calamità, che venga ci trovi sempre apparecchiati.

Per questa medesima cagione disse l’Ecclesiastico: In die bonorum ne immemor sis malorum; et in die malorum, ne immemor