Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/157

Da Wikisource.

Del resto tutto era andato benissimo. La signorina Attila Meggiorini (di Castelluzzo), vestita di lana bianca con un nastro di raso celeste in testa, aveva cantato con voce soave e con molta espressione «M'hanno detto che Beppe va soldato», ed era stata richiesta, del bis.

La signorina Aida Ratta (di Cernedo), vestita di lana rosa con un nastro verde in testa, aveva suonato sul mandolino con incomparabile delicatezza «La leggenda valacca», ed era stata richiesta del bis.

Due eguali mazzi di fiori erano stati offerti alle due vezzose giovinette. Poi c'erano stati gli interessanti giochi di prestigio presentati dal signor Pericle Meneguzzi, maestro di Castelluzzo; e la canzone di Garibaldi declamata con voce tonante dal cavalier Ildebrando Restelletti, nipote di uno dei mille, di Cernedo.

Due eguali medaglie d'argento, col nome inciso, e la data, erano state offerte ai due ottimi giovani.

Il sindaco stesso volta per volta aveva dato il segnale degli applausi, e le due parti avevano militarmente incominciato insieme, ed insieme finito, i battimani, come regolate dal metronomo.

Nondimeno, chi l'avrebbe detto?....Tutte queste precauzioni non erano valse ad impedire il giorno appresso lo scatenarsi della guerra civile.

Sì, il concerto era andato bene, non c'era che dire; le due frazioni avevano dato per la beneficenza