Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/204

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a scendere in giardino, a muovere, lento e curvo come un vecchio, i primi passi verso i luoghi cari.

Allora la volontà di vivere abbandonò colei che non era più necessaria: il lume ch'ella aveva acceso, si spense.

E cominciò a morire.

Ogni giorno un poco, con abbandono e con dolcezza.

Continuava a scendere in giardino, a sedere presso all'oleandro, e chi vedeva passando la gentile testa bionda china sul ricamo, i grandi occhi di malinconia, non avrebbe mai pensato che la fanciulla aspettasse così, in silenzio ed in pace, con tanta grazia, la gran voce di Colei che divide e riunisce.

Ogni giorno un poco. Ella si allontanava.

E non aveva ancora pronunciato il nome di lui, non aveva pianto una lagrima, non aveva chiesto nulla di lui ai fratelli.

Forse perciò moriva: il suo silenzio la devastava di dentro.

E Battista, che aveva già visto la madre di lei tacere e morire, non aveva illusioni sul prossimo domani, e ogni sera le diceva addio come se non dovesse rivederla mai più.

Finalmente un giorno (ella non lasciava già più la sua stanza ed era seduta presso alla finestra aperta verso i colli):

— Come fu?... — chiese; e non pronunciò nessun nome; e tutti compresero, come se quella domanda continuasse un colloquio da gran tempo incominciato.