Pagina:Drigo - La Fortuna, Milano, Treves, 1913.djvu/203

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Tornarono: ma non tutti. Frattina era morto a Bezzecca. Carlo riconduceva Valerio gravemente ferito.

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E allora fu la volta di Elena.

Finchè il fratello fu in pericolo, finchè lo vide, sfigurato, irriconoscibile, colla barba ispida su di un volto scarno ed acceso, giacere sul letto, guardarsi intorno con occhi ardenti e folli, delirare chiamando con lunghe urla sua madre e i suoi compagni d'arme, e poi placarsi in un singhiozzo atroce, e balzare ancora e voler strapparsi le bende, ella parve dimenticare completamente sè stessa.

Per loro che tornando non avevano più trovato la madre, ella si sostituì a colei che mancava, prese il suo posto, ebbe il suo cuore: sempre intorno al letto del ferito, sempre in quella stanza, colla mano lieve sulla fronte del febbricitante, con dei passi così silenziosi, come se un'anima si movesse, e non una creatura.

Così per tre mesi, finchè Valerio si riebbe: finchè comprese dov'era, e perchè era così tornato, e immediatamente cessò dal lamentarsi, e cominciò, colle grucce, seguìto da Battista,