Pagina:Due novelle aggiunte in un codice del MCCCCXXXVII.djvu/33

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pentire da sezzo niente vale1? E per certo io non credo fosse giammai donna a voi simile, non che più in cui fosse tanta durezza e crudeltà quanta è in voi. Or non vedete voi a che partito condotto avete Giovanni Cavedone, prima per vostro amore avere tutto il suo in cortesia ispeso e poi condotto a morte? E non credete voi averne peccato? Non siete voi di lui micidiale? Voi siete vedova e non siete ad alcuno obrigata, ed esso similemente è sanza moglie: perchè non [vorrete] con molto [piacere]2 di voi e di lui, remunerarlo di tanto amore portatovi, donandogli frutto del vostro amore? La donna che di pietra nè di diamante non era, ascoltò le parole della fante, e tutte vere reputandole, e come che aspramente la fante riprendesse, pure

  1. Proverbio che il Tasso trasportò nell’Aminta: «Che ’l pentirsi da sezzo nulla giova.» Atto I, sc. 1.
  2. Le parole chiuse da parentesi quadre mancano nel codice, e in questa novella furono da me supplite per approssimazione.