Pagina:Dumas - Il tulipano nero, 1851.djvu/306

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quando diceva che avessergli rubato il fiore. Ah! ecco perchè dunque ha lasciato il Loevestein! Oh! dimenticato, tradito da lei, da lei che io credeva la mia amica migliore!

— Oh! gemè Boxtel dal canto suo, io sono perduto!

— Il Tulipano, proseguì il principe, porterà dunque il nome del suo inventore, e sarà inscritto al catalogo dei fiorì sotto il titolo di Tulipa nigra Rosa Barlaeensis a cagione del nome di Van Baerle, che sarà in seguito il nome di questo fiore.

E al tempo stesso Guglielmo prese la mano di Rosa e la pose nella mano di un uomo che erasi slanciato pallido, istupidito, morto dalla gioia, a piè del trono, salutando ora il suo principe, ora la sua fidanzata, ora Iddio che dal sublime dei cieli di zaffiro riguardava benigno lo spettacolo di due cuori felici.

Nel tempo stesso era del pari caduto ai piedi del presidente Van Herysen un altro uomo colpito da una ben differente emozione.

Boxtel annichilato sotto la rovina delle sue speranze, erasi svenuto.

Fu rialzato, gli fu sentito il polso e il suo cuore; era morto.

Tale incidente non turbò niente affatto la festa attesochè nè il principe nè il presidente non paresse che molto se ne interessassero.

Cornelio indietreggiò spaventato: nel ladro, nel falso Giacobbe aveva riconosciuto il vero Isacco Boxtel, suo vicino, che nella purezza della sua anima non aveva mai sospettato neppure per un istante di una azione così iniqua.