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perchè scrivo così buoni libri 115

k) Il caso Wagner. - Un problema musicale.



1.


Per render giustizia a quest’opera bisogna soffrire della sorte della musica come d’una ferita aperta. Di che soffro, se soffro della sorte della musica? Di ciò, che la musica è stata privata del suo carattere affermativo e trasfiguratore del mondo, ch’essa è divenuta una musica di decadenza e non più il flauto di Dioniso.... Ma, posto che si prenda a cuore la causa della musica come una propria causa, come la storia delle proprie sofferenze, si troverà quest’opera piena di riguardi e straordinariamente mite. Essere sereno in questi casi e ridere bonariamente di sè — «ridendo dicere severum» quando il «verum dicere» giustificherebbe qualunque durezza — è l’«umanità» stessa. Chi dunque potrebbe dubitare che io, da quel vecchio artigliere che sono, non sia in grado di schierare contro Wagner i pezzi più grossi della mia artiglieria? Tutto ciò che v’era di decisivo in questo affare me lo sono tenuto per me: io ho voluto bene a Wagner.

In fine de’ conti, nel senso e per la via ch’io m’impongo, c’è un attacco contro uno «sconosciuto» più fine di quello che altri potrebbe facilmente immaginare — oh! ho da smascherare ben altri «sconosciuti» che un Cagliostro della musica — è, più tosto, un attacco alla nazione tedesca che diventa sempre più oziosa, sempre