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perchè sono tanto saggio | 23 |
io di quello che potrebbero esserlo i tedeschi d’oggi, che sono semplici tedeschi dell’Impero, — io, l’ultimo tedesco anti-politico. Eppure, i miei antenati erano nobili polacchi: molti istinti di razza mi sono rimasti nel sangue; chi sa?, forse anche il liberum veto. Se penso quante volte, in viaggio, sono preso per polacco, e proprio da polacchi, e quant’è raro invece che mi prendono per tedesco, sono quasi tratto a credermi soltanto tinto qua e là di germanismo. Ma mia madre, Franziska Oehler, è, ad ogni modo, qualche cosa di molto tedesco; e così pure la nonna paterna, Erdmuthe Krause. Quest’ultima passò tutta la giovinezza nella buona vecchia Weimar, non senza aver rapporti coi circoli goethiani. Suo fratello, il professare di teologia Krause, di Koenigsberg, fu chiamato a Weimar dopo la morte di Herder, come sovrintendente generale. Non è impossibile che sua madre, la mia bisnonna, comparisca nel diario del giovane Goethe col nome di «Muthgen». Essa si sposò la seconda volta col sovrintendente Nietzsche, in Eulenburg. Nello stesso giorno del grand’anno 1813, in cui Napoleone entrava in Eilenburg col suo stato maggiore, il 10 ottobre, essa partorì un figlio. Come Sassone, ell’era grande ammiratrice di Napoleone; potrebbe darsi che lo fossi, anch’io.
Mio padre, nato nel 1813, morì nel 1849. Prima ch’egli diventasse parroco del comune di Röcken, non lontano da Lützen, egli era vissuto alcuni anni nel castello di Altenburg e vi aveva istruito le quattro principesse. Le sue scolare sono la regina di Hannover, la principessa Costantino, la granduchessa d’Oldenburg e la principessa Teresa di Sassonia-Altenburg. Era pieno di profonda reverenza verso il re di Prussia Federigo Guglielmo IV da cui ricevette il suo posto di parroco; gli avvenimenti del 1848 lo rattristarono oltre modo. Io, nato il giorno natalizio del re, ebbi, com’era naturale, i nomi degli Hohenzollern, Federico Guglielmo. La scelta d’un tal giorno ebbe ad ogni modo questo di buono: che il mio giorno natalizio fu, durante tutta la mia infanzia, giorno di festa.
Io considero un gran privilegio l’aver avuto un tale padre: a