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basta..... Preferisco i luoghi dove si ha continuamente occasione di bere ai fonti zampillanti (Nizza, Torino, Sils); un bicchierino mi segue sempre, come un cane. In vino veritas; pare che anche qui io discordi da tutti nella spiegazione del concetto di verità: per me, lo spirito si libra sull’acqua.....

Ancora uno o due cenni sulla mia morale. È più facile digerire un pranzo abbondante che uno troppo piccino. Prima condizione per una buona digestione è che lo stomaco vi agisca nella sua totalità. Bisogna conoscere la grandezza del proprio stomaco. Per la stessa ragione sono da sconsigliarsi quegli interminabili pranzi che io chiamo sagrifizi interrotti: i pranzi a table d’hôte. Non si mangi fra un pasto e l’altro, non si prenda caffè: il caffè annebbia le idee. Il fa bene solo alla mattina; poco, ma forte; fa molto male e può rovinare tutta una giornata s’è solo un tantino più debole. In ciò ognuno ha la sua misura ch’è posta spesso tra i limiti più ristretti e più delicati. In un clima molto eccitante il tè come aperitivo non è consigliabile: bisogna cominciare un’ora avanti, con una buona tazza di cacao, denso e sgrassato. Si sieda il meno possibile: non si presti fede a nessun pensiero che non sia nato all’aria aperta e in un libero moto, in cui anche i muscoli non abbiano avuto una festa. Tutti i pregiudizi provengono dagli intestini. L’ho già detto una volta: lo stare a tavolino è un vero peccato contro lo spirito santo.


2.


Strettamente legato al problema della nutrizione è quello del luogo e del clima. Nessuno è padrone di vivere dove vuole; e per chi ha un grave compito da eseguire la scelta è a dirittura molto limitata. L’influenza del clima sul ricambio materiale — sui suoi rallentamenti e sulle sue accelerazioni — arriva tanto oltre, che un errore nella scelta del luogo e del clima può non solo disinteressare