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perchè sono tanto accorto 39

qualcuno dal suo còmpito, ma anche allontanarmelo del tutto: sì che egli non arrivi a vederlo. Il vigore animale non è mai divenuto in lui tanto grande da raggiungere quella libertà che sale ai più alti gradi dello spirito, in cui uno dice: questo, lo posso io solo... Basta anche la più piccola inerzia degli intestini divenuta poi una brutta abitudine — per fare di un genio qualche cosa di mediocre, di «tedesco»: e basta il solo clima tedesco per sfibrare degli intestini forti e magari tendenti all’eroismo. Il «tempo» del ricambio materiale sta in rapporto diretto con la maggiore o minore mobilità dei piedi dello spirito; lo spirito stesso, in fondo, non è che una forma di questo ricambio. Si pensi un po’ ai luoghi in cui ci furono e ci sono uomini di spirito, dove lo spirito, la raffinatezza, la cattiveria facevano parte della felicità, dove il genio nasceva quasi di necessità: hanno tutti un’aria perfettamente asciutta. Parigi, la Provenza, Firenze, Gerusalemme, Atene, sono nomi che dimostrano pure qualche cosa: dimostrano che il genio dipende dall’aria asciutta, dal cielo sereno, cioè dal rapido ricambio materiale, dalla possibilità di procurarsi continuamente grandi, enormi a dirittura, quantità di forza. Ho presente il caso d’uno spirito notevole e libero, che per sola mancanza di finezza d’istinto nella scelta del clima, divenne ristretto, oscuro, specialista e brontolone. E io stesso sarei potuto diventare tutto ciò se la malattia non mi avesse costretto alla ragione, a riflettere sulla ragione nella realtà. Ora che, per la lunga esperienza, leggo su di me gli effetti dei cambiamenti climatici e meteorologici come li leggerei su di un istrumento molto fine e delicato — sì che già in un breve viaggio, per esempio da Torino a Milano, posso controllare fisiologicamente su me stesso il mutamento di grado dell’umidità dell’aria — ora penso con terrore al fatto impressionante che la mia vita, fino agli ultimi dieci anni, gli anni più pericolosi, s’è svolta sempre soltanto in luoghi poco favorevoli, e per me a dirittura inadatti. Naumburg, Schulpforta, la Turingia in generale, Lipsia, Basilea, Venezia, sono altrettanti luoghi, infausti per la mia fisiologia.