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prefazione 13

venni in tal modo a scoprire la storia intima dei filosofi la psicologia dei loro grandi nomi. Quanta verità sopporta, di quanta verità è capace uno spirito? — questa diventò sempre più per me la vera misura dei valori. L’errore — la fede nell’ideale — non è cecità, l’errore è viltà..... Ogni conquista, ogn ipasso innanzi sulla via della conoscenza è una conseguenza diretta del coraggio, della durezza verso sè stessi, dell’intransigenza verso sè stessi..... Io non confuto gli ideali, soltanto mi metto i guanti davanti ad essi..... Nitimur in vetitum: sotto questo vessillo trionferà un giorno la mia filosofia, poichè finora è stata sempre proibita, per principio, soltanto la verità.


4.


Fra i miei scritti sta a sè il mio Zarathustra. Con esso io ho fatto all’umanità il più grande regalo che mai le sia stato fatto. Questo libro la cui voce si propaga lontana nei secoli è non soltanto il libro più alto che ci sia, il vero libro delle grandi altezze — tutto il fenomeno «Uomo» giace ad un’immensa distanza sotto di lui, — esso è anche il più profondo, nato dal più intimo seno della Verità; è un pozzo inesauribile in cui non scende secchia che non rimonti piena d’oro e di bontà. Qui non parla alcun «profeta», nessuno di quegli orribili ermafroditi misti di malattia e di volontà di dominio, che si chiamano fondatori di religioni. Sopra tutto bisogna badare al tono che esce da questa bocca, — tono alcionico — per non far miserevolmente torto al senso della sua saggezza. «Le parole più calme son quelle che portano la tempesta; pensieri che vengono su piedi leggeri di colomba governano il mondo».

«I fichi cadono dall’albero, sono dolci e buoni; e, mentre cadono, si spezza la loro buccia rossa. Io sono il vento di tramontana per i fichi maturi.

«Come fichi, dunque, cadono fino a voi questi ammaestra-