Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/161

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proemio 151

in quello non ha proceduto con metodo di dottrina, né trattato delle cause in generale, ma di un suo pensiero particolare prattico (de quali cose, come dice il filosofo, non è scienzia), immaginandosi che la bassezza del cambio o l’altezza del prezzo della moneta siano l’uniche e sole cause di fare abbondare il Regno di oro e argento, presupponendosi alcuni princípi a suo modo (la veritá della cui opinione si disputerá a pieno nella seconda e terza parte): — perciò, dovendo procedere con ordine, prima si discorrerá delle cause in generale che possono fare abbondare li regni di oro e argento, con applicarle al Regno nostro e altri lochi d’Italia; secondo, si discuterá sopra l’opinione del detto e sue ragioni, se siano vere; e ultimamente si accenneranno alcuni remedi per il Regno nostro per tale effetto.