Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/21

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capitoli vi-vii 11

di monete come anco in ciascuna di esse monete. Oltre che, ciascuno in tutti li pagamenti averá il fatto suo con oro ed argento realmente, e non con i valori che alle volte sono dati con i sopranomi alle monete, e si come chiaramente tutto ciò si vederá nelli seguenti capitoli e tariffe, che si descriveranno.


CAPITOLO VI

Ciò che s’intenda per peso e numero di oro e di argento.

Avendo detto che una parte di oro a peso vaglia per dodici di argento, si viene per un modo reale a far manifesta e chiara la forma e l’ordine che si debba tenere in compartirli nel far monete. Ora resta a sapere che «peso» altro non è se non una determinata quantitá, come a dire una libra, un’oncia o simile; e per il «numero» s’intende tanto il numero della quantitá di ciascuna sorte di monete che n’anderá alla libra quanto il valore di ciascuna moneta.


CAPITOLO VII

Il modo col quale si dee osservare la forma ed il numero nell’oro e nell’argento che si ridurranno in monete, accioché ogni persona abbia il suo.

Essendosi di sopra narrato che cosa sia forma, peso e numero, rimane a sapere il modo col quale ciascun di loro osservar si debba; e ciò sará cosa facile da fare, osservando questi ordini: cioè, se escludendo tanti rotti che si usano nel fare le monete, cosí nelli pesi come nelle finezze e loro valori, tutte si facciano di oro e di argento puri, over accompagnati secondo le determinazioni nelle seguenti tariffe descritte; e che su le monete siano segnati con numeri aritmetici i loro valori, le finezze o leghe, e quante ne vadino alla libra di ciascuna sorte, come nel capitolo xxii.