Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/258

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monianza di Livio, Plinio, Plutarco ed altri non è chi abbia in ciò contradetto, che io sappia. Ma prima di Servio Tulio si valevano pure ne’ contratti di certi pezzi di metallo, non segnati ma dati a peso; onde quel re non fece altro che coniarli, per ovviare alle fraudi con la pubblica autoritá. Trasse ella dunque dalla pecora il primiero nome di «pecunia» appresso i latini, che da’ greci fu delta «nomisma» da «nomos» (’), che «legge», o «pubblica determinazione» vuol dire, onde hanno poi anco i latini fatto «rmmmus»; e fu detto anco «peculio» l’avere di ciascuno, cosi in moneta come in altre cose valutabili, con tanto maggior ragione, quanto di que’ tempi in poco altro consistevano le ricchezze de’ romani che in gregge e mandre. Né battuto fu l’argento (^) prima d’avere superato in guerra e disfatto Pirro, re degli epiroti, l’anno 485 dall’edificazione di Roma e sessantadue anni dopo che fu battuto l’oro.

Non sono però queste tre sole le materie, che hanno usato ed ancor oggidí u.sano in qualche parte del mondo per moneta; conciosiacché e di ferro e di stagno, e d’altre materie fuori anche de’ metalli, s’ha valso e vale tuttora a questo fine l’industria umana. Nella grand’ isola di Sumatra, che stimano molti (e credo con ragione) sia l’antica Taprobana di Tolommeo, si batte anco a’ secoli nostri oro, argento e stagno, e di quelle di stagno ne vanno 25 al ducato d’oro. Ne’ tempi antichi la Gran Brettagna (per testimonio di Cesare ne’ suoi Commentari ^3)) soleva valersi di moneta di ferro, fatta in forma di anelletti di certo péso, forse per comoditá d’ infilargli ; siccome a’ nostri tempi anche i cinesi fanno certe monete dette «picis», forate in mezzo, per comodo pure d’infilarle e portarle al collo e in ispalla su’ bastoni, in vista d’ognuno, non senza vanitá. Dionigi tiranno di Siracusa e li romani stessi ne hanno fatte di piombo e di stagno, benché dipoi proibite per legge (4I.

(i) Polluce, iv, 6.

(2) Plinio, xxxiii, 3.

(3) Lodovico Bartenelle, Re/azione, apud Ramusium; Iul. Caesar, Comm., ni.

(4) Patin, Inlroduction á l’étude des medaxlles, cap. 3.