Pagina:Economisti del Cinque e Seicento, Laterza, 1913.djvu/404

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Capitolo XI,

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XXI

XXII

XXIII

XXIV

XXV

XXVI

XXVII

Come i prcncipi ])otranno affittare le loro

entrade a libre di oro puro e di argento di

coppella coniati pag.

Parte del modo che si averá a tenere nel fare la zeca .»

Come venirá rimediato ai disordini che sogliono occorrere per causa delle monete cosi d’oro come d’argento»

L’ordine che si dovrá tenere in correggere o tassare le monete giá fatte»

Che si escluderanno molti errori che tuttodí seguono a danno di ciascuno»

Quattro eccessivi disordini, a’ quali verrá proveduto»

Degli assaggiatori»

Regola per la quale si potrá conoscere quant’oro ed argento si piglia da chi riceve danari .»

Tariffe cinque, per le quali si dichiara il modo e la regola che tener si debbe nel far monete d’oro proporzionate in corrispondenza dell’argento»

Discorso sopra le dette tariffe, nel quale anco si mostra l’ordine che si dovrá tenere per fare i conti giusti delle monete d’oro giá fatte, che si troveranno essere piú leggiere o piú grevi di peso delle contenute in esse tariffe»

Tariffe sette, per le quali si mostra l’ordine che tener si debbe nel far monete d’argento di sette finezze, senza rotti nelle leghe e nel conteggiarle»

L’ordine delli caratteri o note da doversi imprimere sulle monete cosi d’oro come d’argento»

Discorso sopra alcuni particolari delle note .»

Avvertimenti necessari sopra il fare le monete»

Breve replicazione, con essempio, di quanto si è detto»

Che in qualunque cittadi e paesi si potrá conteggiare d’oro e d’argento coniato, secondo il loro parlare»

Tavola, nella quale si mostra la concordanza del parlare a ducati, scudi, lire, soldi o simili, col nominare l’oro e l’argento ad once o a libre, però coniati»

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