Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/108

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326 elementi di economia pubblica.

guente popolazione; ma ciò non è che un risultato passagiero d’una industria altrove esercitata; l’esempio delle fatiche, tutti i vantaggi che sono i primieri ed essenziali, la circolazione del travaglio, il muovere, l’esser mossi, il dare, il ricevere, tutti questi vantaggi sono perduti. Essi, vestiti ed alimentati tutto l’anno su forastiero terreno, portano l’avanzo a casa loro, avanzo che non è origine nè accrescimento d’industria interiore. Grandi famiglie uscirono da quegli erti nascondigli, ma non perciò poi abbiamo veduto rendersi più frequente la popolazione, più fervida la coltura e l’industria locale, più spesse e più agiate le famiglie, soli e veri indizj di un’utile e solida industria. Questi sono i paesi che potrebbono divenire il centro della nostra pastorale; una Arcadia intiera specchiar si potrebbe ne’ nostri laghi, e la solitudine selvaggia e morta dei nostri monti vedrebbesi animata da pascoli d’arti, di greggie e di pastori, per cui le moltiplici operazioni della lana sarebbero una inesausta miniera di perpetua dovizia.

82. Alla pastorale riduconsi le osservazioni politiche intorno alla cura de’ buoi, delle vacche, de’ cavalli, compagni, schiavi, benefattori, vittime dell’uomo. Se a noi manca la pastorale delle pecore, noi ne abbiamo un’altra ubertosa, ampia, sicura produttrice d’infallibili ricchezze; questa consiste nelle numerose e vaste, così dette Bergamine, che coprono principalmente il Lodigiano, quel terreno sabbioso ed infecondo, destinato dalla natura paludoso letto di acque immonde e salmastre; dall’arte degli uomini, costante ed instancabile, reso fecondo e produttore privativo d’inesauribile ricchezza. Con artificio mirabile tutto il paese è organizzato e tessuto d’acque, che per opposte direzioni, in lungo, in largo, trasversalmente, corrono ad animare con esatta ed opportuna irrigazione ogni punto d’una equabilissima superficie. Questa da una immensa popolazione di grosso bestiame, che costantemente vi pasce, è mantenuta feconda ed atta alla varia e vicendevole coltura di frumento, di lino, di seta, di riso, di formaggi: questa ultima sembra la base di tutto il resto. Annientati i bestiami, la sterilità riprenderebbe l’antico suo dominio; la morte ed il silenzio si stenderebbe su