Pagina:Elementi di economia pubblica.djvu/212

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430 elementi di economia pubblica.

ai comodi più estesi e comuni, più utile di quelle che soddisfano ai più raffinati. Ma qui giova considerare che le spese di lusso sono proporzionali alla disuguaglianze dei beni e delle condizioni. Perciò in primo luogo diremo, che a misura che i beni sono in poche mani ristretti, l’influenza delle spese fatte dai posseditori di questi beni si va ristringendo, perchè a misura che il prodotto parte da’ più pochi, ogni operazione che attrae a sè una parte di questo prodotto non può essere che in conseguenza di un’altra, e questa di una altra, fino a tutto dipendere dai primi e pochi posseditori; onde tutto si risentirà della necessaria limitatezza dell’origine, quantunque grandi si vogliano supporre le spese di questi pochi. A misura poi che questi posseditori di beni si moltiplicano, l’influenza del lusso si allarga più immediatamente, perchè crescono le temporanee ed indipendenti spese che si fanno da molti possessori: onde nel tempo che passa dalla produzione alla riproduzione, nel primo caso si farà da un minor numero di cittadini un minor numero di azioni, di quello che nel secondo; onde anche per conseguenza i prodotti stessi, quando il commercio al di fuori sia stretto e ritenuto, avranno minor valore. Dirassi qui: se tutte le terre fossero divise a tutti egualmente, scemerebbero le opere di altrettanto, di quello che se le terre fossero tutte nelle mani di un solo. Rispondo, che non occorre qui esaminare quanto ciò sia vero; ma in primo luogo questa eguale distribuzione di terre è una cosa impossibile, come abbiamo già nella seconda Parte dimostrato; in secondo luogo, trovandosi eguali gli effetti di queste due estreme cagioni, ciò potrebbe condurci (se io non temessi di abusare del tempo e dell’obbligo che mi corre di non diffondermi in teorie troppo recondite) a ricercare qual sarebbe la distribuzione delle terre che producesse il massimo numero di azioni utili e produttive, ossia qual proporzione debba correre tra il numero dei proprietarj delle terre e il numero degli altri abitanti di una nazione, supposti tutti industriosi ed operaj in qualche maniera. Basta accennare qui di passaggio, che la soluzione del problema dovrebbe apparentemente coincidere in ciò, che tanti dovrebbero essere i posseditori di terre quanti