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elementi di economia pubblica. 269

serabili. È ciò un aiuto per la perfezione della medicina ed anche un illustre monumento della vera pubblica beneficenza, ma non il migliore soccorso contro i morbi e la mortalità. Vorrei che più davvicino ai loro alberghi, o in questi medesimi, fossero alleviati dai loro malori; io credo che dall’una parte vi guadagnerebbero i miserabili, e dall’altra l’erario pubblico, col risparmio di molti salarj e di molti disordini che nell’avvicinamento delle grandi ricchezze sono inevitabili, e col vantaggio di spandere in tutto lo Stato i monumenti e gli esempj della pubblica beneficenza.

Vorrei ancora, col voto comune de’ più illuminati politici, che quella classe rispettabile che è destinata alla sacra istruzione della religione, cioè i pastori e parrochi che vegliano per il bene comune delle anime, estendessero ancora le loro mire e i loro lumi al di là d’una teologia sempre rispettabile, ma sovente inutile fra l’uniforme e semplice maniera di vivere degl’ignoranti contadini, e che ad una spesso bizzarra e tortuosa casuistica sostituissero i lumi dell’agricoltura e della medicina. Non mancano certamente in questo venerabile ceto persone capaci di adempire così salutari oggetti; ma l’educazione ricevuta, le prevenzioni dello stato, il non esigersi tai lumi da loro come condizioni essenziali al loro ministero, ne renderanno sempre troppo scarso il numero.

8. Terzo ostacolo è la mancanza d’istruzione nelle persone medesime che vivono alla campagna. Esse non debbono ammollire le rigide membra sui sedentari studj, nè debbono correre una carriera che loro renderebbe abituale la noia, e farebbe loro disertare l’arte fondamentale della società; ma non perciò debbono essere condannati ad una totale ignoranza che non dà loro i mezzi di conoscere il proprio stato e tutte le di lui risorse, onde non sanno trovare altro rimedio, per garantirsi dai mali che li circondano, che a spese del giusto e dell’onesto. Il leggere, lo scrivere, i conti, gli elementi metodici, semplici e chiari della loro professione, una morale dolce ed insinuante, dovrebbero formare l’unica loro erudizione e tutta la loro sapienza; la quale però basterebbe a dare un ordine alle loro idee, e a renderli più docili