Pagina:Elogio della pazzia.djvu/147

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134 elogio

non può essere inteso se non da quelli dell’arte; ma di questo se ne gloriano chiamandolo acume, e dicendo con arroganza di non parlare pel volgo profano: soggiungono inoltre, che la dignità delle Sante Scritture non dee soggiacere alle regole grammaticali. Ammiriamo la maestà dei teologi! Non è permesso che a loro il parlare scorrettamente, e tutt’al più si concede al volgo di contrastar loro questa prerogativa. Finalmente i teologi pongono sè