Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/183

Da Wikisource.

Poesie 105


son disceso colla mia luce
      80e son rinato d’acqua.

Oh vieni, mio tesoro ineffabile,
      e lascia per me il tuo mondo;
io son l’Astro del cielo
      e tu sarai mia sposa!

85Su, nei palazzi di corallo
      ti rapirò nei secoli,
e tutti nell’oceano
      obbediranno a te!

— Oh sei bello come solo nel sogno
      90un angelo si mostra,
ma per la via che m’hai dischiusa
      non potrò mai seguirti;

straniero all’abito e al volto,
      risplendi senza vita,
95io son viva, tu sei morto,
      e l’occhio tuo m’agghiaccia!



Passa un giorno, ne passan due
      ed ecco torna una notte
l’Astro su lei che dorme,
      100co’raggi suoi sereni;

in sogno ella dovette
      ricordarsi di lui,
e un rimpianto l’anima le strinse
      del Re dei flutti.

105Scendi giù, bell ’Astro carezzevole,
scivolando lungo un tuo raggio
entra nella casa e nell’anima mia
      e rischiarami la vita!

Com’egli dal Cielo l’udì,
      110si spense dal dolore,