Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/185

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Poesie 107


145Dell’amor tuo crudele
      mi duole il cuore nel petto,
soffro degli occhi tuoi grandi e profondi
      e lo sguardo tuo mi brucia!

— Ma come vorresti ch’io venissi?
      150Non sai tu forse
che immortale io sono
      e tu mortale?

— Non so parlare come te fiorito,
      nè saprei donde rifarmi,
155tu parli, è vero, alla portata di tutti,
      ma io non ti comprendo.

E se pur vuoi che con fiducia
      io m’abbandoni a te,
fa’ di discender tu sulla terra,
      160e d’esser qual me mortale.

— L’immortalità mia dunque tu chiedi
      in cambio sol di un tuo bacio?
Ebbene voglio mostrarti
      quanto io t’ami di cuore!

165Sì, rinascerò di peccato,
      accettando un nuovo destino;
all’eternità sono avvinto,
      ma saprò liberarmene.

E se ne va.... Se n’è andato!
      170Per amore d’una fanciulla
s’è strappato dal suo posto nel cielo
      e ha spenta la sua luce!


Frattanto Catalino,
      malizioso valletto,
175che riempie di vino le coppe
      ai commensali a tavola,