un paggio che regge lo strascico
dell’imperatrice,
figlio adottivo e trovatello
180ma d’occhi audace,
con le guance come due peonie
rosse, lo sfacciatello
si nasconde a far la posta,
la posta a Catalina.
185Oh come bella divenne
e superba la monella!
Su, Catalino! ora è il momento
di tentar la fortuna!
E mentre passa la spinge pian piano
190in un angolo in fretta:
Ma.... che vuoi? Finiscila, Catalino!
Via, lasciami! Bada ai fatti tuoi!
Che voglio? Voglio che tu non istiì
soprappensiero sempre,
195che rida più spesso e mi dii
un bacio, uno solo!
— Ma.... se neppur so che vuoi dire!
Lasciami stare, vattene!
Purtroppo è dell’astro del cielo
200ch’io mi consumo e muoio!
— Se non sai, potrei insegnartelo
io l’amore, punto per punto,
ma solo che tu non t’adiri,
e lasci fare a me per benino!
205Come il cacciatore tende tra i rami
a gli uccelli la rete,
quand’io ti tenderò le braccia,
tu stringimi fra le tue;
e gli occhi tuoi immobili
210rimangano sotto i miei;