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Pagina:Eminescu - Poesie, 1927.djvu/213

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Appendice 135

  poi che vien da belle bocche,
  15mentre l’acqua empie le brocche,

— Bosco mio, dai bei torrenti,
  sarà tempo e tempo fu,
  tu sei giovine e diventi
  ogni dì giovin di più.

20Cos’è il tempo per me, quando
  va da secoli brillando
  sui miei laghi ’l firmamento?
  Freme il ramo e soffia il vento,
  sia tempesta o sia sereno;
  25va il Danubio ampio ed ameno,
  sia sereno o sia tempesta:
  solo l’uom cangia sua vesta.

Ma in eterno noi restiamo,
  come fummo, così siamo,
  30co’suoi fiumi il mar profondo,
  coi deserti il vasto mondo,
  con la luna il sol fulgente,
  e col bosco la sorgente.

IX(74).

PERCHÈ; BOSCO, ONDEGGI...


— Perchè, bosco, ondeggi
  senza vento, senza piova,
  reclinando i rami a prova?

— Ondeggiare io non dovrìa?
  5Ma i dì lieti passan via:
  vien la notte, il giorno cade,
  le mie foglie si fan rade;
  giunge il vento e scrolla i rami
  e i cantori a sciami a sciami
  10fuggon; sol da un lato giunge: